Aldo,
Giovanni e Giacomo sono probabilmente i più grandi comici che l’Italia abbia
avuto negli ultimi 20 anni. Cabarettisti, attori teatrali, attori
cinematografici, hanno sempre avuto un grandissimo successo, in qualsiasi
contesto abbiano lavorato. Purtroppo è da qualche anno, invece, che li vediamo in parabola
discendente, almeno sul fronte cinematografico, dovuto non tanto a mancanza
d’idee interessanti, ma dalla loro gestione o troppo superficiale o troppo
banale. Per esempio, il film “Il cosmo sul comò” aveva alla base un’idea
davvero interessante (fare un film a episodi) rendendo omaggio ai film italiani
degli anni 70 e 80, ma gestita molto male.
Fondamentalmente
i film del trio si sono fermati, qualitativamente, a “Tu la conosci Claudia?”
del 2004, raggiungendo l’apice massimo proprio con “Chiedimi se sono felice”.
Dopo “Tre
uomini e una gamba” e “Così è la vita”, due road movie bellissimi e
completamente diversi tra loro, il trio, con l’aiuto del fidato Massimo Venier,
decide di eliminare l’automobile e dar vita
ad una commedia romantica.
“Chiedimi se
sono felice”, è la storia di tre amiconi che per colpa di una cazzata fatta da
uno di loro, non si vedranno e non si sentiranno per tre lunghissimi anni fino
a quando uno di loro ha avuto un brutto incidente.
Il film è
gestito davvero bene, diviso in due piani temporali ben distinti (presente e
passato) e allo stesso tempo raccontati contemporaneamente, rendendo il tutto
molto più dinamico e interessante, tutto condito con la voce fuori campo di
Aldo che fa da narratore onnisciente. La questione dei due piani temporali è
davvero molto interessante, perché alternandosi, creano questo contrasto di
felicità e spensieratezza (nel passato) e tensione e rabbia (nel presente) che
non riusciremo mai a capire fino a quando non vedremo la tanto decantata
cazzata di Giacomo.
A livello
tecnico, nulla da dire. Le inquadrature sono ben fatte e ci sono dei movimenti
di macchina davvero molto interessanti, soprattutto per una commedia, che pur
sembrando dei semplici esercizi di stile, rendono il tutto molto più piacevole.
La
fotografia è ben dosata. Nel passato abbiamo colori più caldi e più saturi,
mentre nel presente, soprattutto nella prima parte, abbiamo una fotografia con
colori più freddi e desaturati rendendo le relazioni tra i personaggi molto più
tese.
La colonna
sonora, come in tutti i film di Aldo, Giovanni e Giacomo è sempre un elemento
presente e mai banale. Qui abbiamo una colonna sonora composta per lo più da
brani di Samuele Bersani, che si sposano perfettamente con tutto il film e che
si alternano con altri brani quali “Il Teorema” di Ferradini.
Come detto,
il film, è una bella commedia girata e gestita molto bene, senza alcun punto morto.
Aldo, Giovanni e Giacomo si mostrano in forma strabiliante con dialoghi e tempi
comici perfetti, rendendo una commedia che sulla carta poteva risultar banale
qualcosa che invece non lo è affatto. Molto interessante anche la parte di
Marina Massironi, che l’ho trovata molto carina nella parte dell’hostess.
Insomma un
film godibilissimo che consiglio, a chi (ancora) non l’ha visto, di recuperarlo
assolutamente.
Una commedia girata e scritta così bene che pur avendo
15 anni sul groppone, riesce a lasciarsi vedere alla grandissima, pisciando in
testa al 95% della produzione italiana degli ultimi anni.
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